Bruno Maganzini

Anni di pratica

bruno Maganzini

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Tre cose che ti piacciono dell’Aikido o che reputi importanti

 

Ho iniziato Aikido dopo 12 anni di Judo. Un giorno, dopo una gara, ho assistito a una dimostrazione e ho visto l’essenza della non violenza, cosa che in judo si era persa, perché facendo le gare quella che emerge è solo la potenza. A insegnare c’era un mio amico di infanzia che avevo perso di vista. L’ho raggiunto e gli ho chiesto “Dov’è che insegni?”. Era una domenica sera. Il giorno dopo io che ero I dan e arbitro nazionale di Judo mi sono messo la cintura bianca e ho cominciato Aikido e ho sempre continuato. Ci sono mille ragioni per cui mi piace, non riesco a trovarne solo tre!

Un bel ricordo del tuo maestro

 

I miei ricordi sono tanti… Sono andato al primo stage di Kobayashi esaltato: mi sono messo in prima fila per fare da Uke e ho preso una saccata di botte pieno di gioia. Con la prima tecnica che ho subito da lui – ai anmi shi oh nage – mi ha sollevato da terra di un metro e mezzo… Questa per me è stata la più grande esperienza.

Un bel ricordo dei tuoi allievi

 

Tutti. Quelli che vengono e durano sono tutti bei ricordi.

Tecnica preferita

 

Non ne ho una. Irimi nage forse, perché è una tecnica morbida

L’Aikido in una parola

 

Rotondo.