Anni di pratica
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Tre cose che ti piacciono dell’Aikido o che reputi importanti
La prima riguarda il fatto che l’Aikido sia un’arte di pace: è uno schema di lotta in cui si cerca una soluzione pacifica a un conflitto; la seconda è che quest’arte coinvolge sia la parte fisica, sia aspetti energetici, etici e morali dell’individuo. Non è solo sport, diventa un modo di essere e di vivere; il terzo aspetto è estetico, riguarda l’utilizzo dei cerchi. Tutte l tecniche di Aikido prevedono cerchi e concatenazioni di cerchi, non si lavora mai sulla linea.
Un bel ricordo del tuo maestro
Devo fare una premessa: ho avuto due maestri. Il primo, che mi ha insegnato le basi, è stato il Maestro Federico Aquilotti, mentre il secondo, con cui ho sviluppato, oltre la tecnica, tutti gli altri aspetti dell’Aikido, è stato il Maestro Savegnago. Entrambi mi hanno insegnato l’aikido attraverso il sorriso, mi hanno insegnato a sorridere. Questo è il ricordo più bello di entrambi.
Un bel ricordo dei tuoi allievi
Un certo numero di miei allievi ha continuato a praticare Aikido anche dopo aver lasciato il mio dojo. Anche se magari hanno abbandonato l’associazione, hanno comunque continuato a praticare, fino a diventare insegnanti. Non esiste un’unica via, ognuno ha la propria. Vuol dire però che hanno fatto proprio tutto ciò che ho cercato di insegnare loro. Trovo che sia molto bello. Penso però di essere riuscito a trasmettere qualcosa.
L’Aikido in una parola
Tutti e quattro i maestri sopra di me (O’Sensei Ueshiba, Kobayashi, Aquilotti e Savegnago) hanno sempre descritto l’Aikido con una sola parola: amore. Sarò banale, ma sono d’accordo con loro.
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