La prima forma d’energia con cui veniamo a contatto quando nasciamo e l’aria. Si nasce con un’inspirazione e il nostro ultimo atto terreno sarà un’espirazione.
L’eccitazione emotiva influisce sul ritmo del respiro, dato che il nostro scopo è controllare e calmare la mente, è molto importante che impariamo a controllare il respiro.
Per il Maestro Savegnago è importante che la respirazione si adatti al lavoro che stiamo compiendo e quindi, se dobbiamo portare vicino a noi dobbiamo inspirare mentre se allontaniamo dal nostro centro dobbiamo espirare. Ricordando che nella fase di trattenimento dell’aria nei polmoni l’energia si diffonde in tutto il corpo mentre nel trattenimento a polmoni vuoti si sperimenta la percezione “del nulla”, dobbiamo stare attenti che il momento di inspirazione sia lungo mentre l’espirazione sarà più breve.
È secondo questi principi, per esempio, che nasce il Kiai (espressione diaframmatica e vocale dell’energia): il momento in cui deve essere espresso l’atemi è così breve che l’espirazione deve essere compressa in un tempo così piccolo da provocare una esplosione.